un intreccio di strade diverse
argòt è un’associazione culturale non profit che sviluppa progetti di rigenerazione urbana a base culturale e sociale nelle periferie di Milano.
vogliamo che le periferie possano essere vissute a pieno da tutti e tutte e a qualsiasi ora del giorno e della notte. Per questo lavoriamo in particolare sugli spazi sottoutilizzati - soprattutto su quelli pubblici e all'aperto - per trasformarli in luoghi partecipati e aperti ad una dimensione sociale e culturale.
Argot in francese significa gergo e indica quel tipo di dialetto che si sente tra le banlieue parigine, un linguaggio nato in contesti di degrado e povertà ed utilizzato da comunità emarginate e discriminate. Negli anni è stato usato per affrontare e decostruire tabù comuni fino a progredire in un linguaggio sotterraneo che cresceva e si nutriva nelle periferie, andando a rafforzare le identità di comunità spezzate e permettendo un loro parallelo processo di emancipazione da scenari ghettizzanti.
Noi vediamo nell'argot un connubio in continua evoluzione tra un dialetto antico e una nuova lingua identitaria, che sradichi le barriere fisiche e psicologiche che oggi isolano le persone.
un linguaggio sotterraneo
argòt è un'identità suburbana, un suolo comune di dialogo
crediamo che la cultura sia uno strumento potentissimo di aggregazione e coesione sociale, una cultura però che sia in grado di dialogare con il territorio e la comunità di riferimento e che quindi ne sia espressione dei valori e dei bisogni.
valori
crediamo in una società meticcia e multiculturale che si fondi su inclusione, mutuo sostegno e solidarietà. Intersezionalità, interdisciplinarità e contaminazione sono i nostri principi cardine, per questo crediamo che l’incontro con la diversità favorisca l’emersione e la costruzione di valori comunitari
chi siamo
Francesco Pessina
Presidente
23 anni, studio Economia dei beni culturali in Cattolica e mi sono laureato al Dams a Bologna. Nel mentre ho fatto il rider e da quando ho smesso non sono più andato in bici: me l'hanno rubata.
Alessia Ciocca
Vice presidente
Ho vissuto un'adolescenza da metallara e con la chitarra passavo i pomeriggi a disturbare i vicini. I miei, come argine, mi hanno fatto fare danza classica per 10 anni e io, per tutta risposta, sono passata poi a danze africane.
Silvia Gazzola
Non so bene dove vado, dove sono, né da dove arrivo, ma sono sempre in giro e in movimento, pronta ad essere tirata in mezzo nei più svariati progetti, soprattutto se se ne parla davanti a una birretta fresca - forse è quella che mi confonde.
Giulia Villa
Sono una di quelle che crede all’oroscopo, ma non a quello di Paolo Fox. Ascolto tanta musica pop, guardo tassativamente Masterchef ogni stagione e ho come sorella una gatta. In più ho un fetish per bei soffitti e bei pavimenti.
Bianca Casati
Ho 24 anni e dopo la triennale di Scienze Ambientali sono passata a Progettazione del Paesaggio a Genova, anche se in realtà, da diplomata in Permacultura, tutto ciò che vorrei fare è la contadinella - mia nonna lo sa ed è terrorizzata all’idea.
Enrica Barbieri
23 anni, sono all'ultimo anno di Scienze della Formazione Primaria. Mi destreggio tra la scuola e la musica, con l'indecisione e la curiosità che caratterizzano la mia vita. Come Nanni Moretti, faccio cose e vedo gente.
Leonardo Stogl
Ho lontane origini ungheresi, sarde, meridionali e ossolane. Alcuni giorni vado in letargo e altri invento la primavera. Non ho la patente e ormai sono convinto di amare il treno. Faccio l'intervistatore perchè porre domande è un modo sostenibile di viaggiare.