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Handmade e homemade: la vita con le mani in pasta

 

La Biscottiera di Erica

I negozi locali si possono spesso trovare tra le vie nascoste dei piccoli borghi, dietro a vetrine che si aprono a piccole realtà artigianali. La dimensione commerciale locale però, oggi può germogliare e fiorire anche tra le mura di casa, nell’handmade homemade delle imprese domestiche. Ne è un esempio La Biscottiera, IAD (Impresa Agricola Domestica) di Erica Ciuffo nata nel Gallaratese nel luglio 2020.

 

Erica è di origine genovese, si è trasferita a Torino per studiare pasticceria presso una scuola di Alta Cucina ed è poi approdata a Milano per un lavoro con l Lindt durante l’expo: e qui è nata la sua nuova casa. Nel luglio 2020 infatti ha dato vita a La Biscottiera, come IAD, Impresa alimentare domestica, una possibilità commerciale ancora poco conosciuta che permette di adibire la cucina di casa proprio a laboratorio alimentare e far partire un’impresa a tutti gli effetti. Con le mani in pasta e con il forno di casa, Erica prepara biscotti, dolci, torte di compleanno con consegne a domicilio e spedizioni in tutta Italia, organizzando anche ogni tanto corsi di pasticceria nel quartiere.

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«Dopo molti anni come dipendente ho capito che volevo mettermi in proprio, e la IAD permette di far nascere una piccola attività commerciale evitando le ingenti spese iniziali. Ovviamente poi è molto impegnativo: la cucina artigianale subisce sempre molto la concorrenza industriale, e non avendo un negozio con vetrina diventa difficile farsi conoscere». Con un’impresa domestica senza negozio ed insegna, la comunicazione, all’interno e all’esterno del quartiere, può essere di due tipi: interazione digitale e relazione interpersonale. Erica ha aperto delle pagine social dove mostra i suoi prodotti, ma le soddisfazioni più grandi sono arrivate creando un rapporto di fiducia e una relazione diretta con i suoi clienti. Come già abbiamo più volte raccontato, nelle piccole attività il valore della dimensione umana è fondamentale, e nel dialogo tra queste e il territorio si sviluppa un'importante componente di coesione di una comunità. «Ho pochi clienti privati, mi farebbe piacere avere un ventaglio più ampio, però devo dire che quei pochi che ho sono molto fedeli e c’è davvero un rapporto meraviglioso di fiducia e di affetto che io non mi sarei mai aspettata, mi ha sorpresa e mi riempie di soddisfazione. Rispetto a come lavoravo prima ora le vendite sono molto meno asettiche e spersonalizzate, più autentiche e personali diciamo».

La Biscottiera ha anche attive varie collaborazioni con altre realtà commerciali, che nascono e stimolano la coesione e la solidità delle reti di negozianti. La Biscottiera è infatti parte della rete Botteghe e Mercati, un’associazione nata durante la pandemia proprio per dare visibilità ai piccoli negozi, botteghe, e altre realtà locali di Milano e Provincia, con l’obiettivo di stimolare l’acquisto presso commercianti locali come scelta etica e sostenibile. Grazie a questa rete ad esempio, Erica ha conosciuto anche LaTati, un’erboristeria olistica del quartiere di Trenno con la quale ha attivato delle collaborazioni pronte ad alimentare nuove sinergie future.  «Collaborare con altre realtà mi piace molto, è molto stimolante e soddisfacente, si costruiscono progetti assieme, le idee si mischiano e diventano ancora più ingegnose. Inoltre ci si fa conoscere e si sostengono a propria volta altre realtà locali. Io ad esempio il miele lo compro da un giovane ragazzo di Genova e la farina a prendo azienda agricola Emiliana alla quale in cambio rifornisco dei miei biscotti artigianali».

Oggi i prodotti sulle nostre tavole arrivano prevalentemente da processi di produzione industriale dal quale derivano pezzi standardizzati. Si sacrifica quindi, in favore dell’ottimizzazione di economia tempo e quantità, la componente umana e di espressione culturale e industriale. Paradossalmente allora, la situazione attuale permette di rivalorizzare il lavoro artigianale, privato del bisogno della prima necessità, nei suoi valori di creatività, originalità e qualità. Tra le mura della casa di Erica nascono biscotti, dolci ma anche colombe, pastiere e pandolce genovese per le varie festività, pensati e costruiti sulle richieste e i bisogni dei vari clienti, nei limiti delle piccole (ma grandi) possibilità, e pensati anche per arricchirsi di valori culturali e tradizionali.

«Ho puntato sui biscotti perché farli mi piace molto e perché ci puoi giocare moltissimo: sapori, profumo, confezioni e molto altro. Ho una linea di cinque tipi di biscotti diversi fatti da me e ognuno con il proprio nome: i Dolci Pensieri, i Genuini, gli Intensi, le Lune Piene e i Bottoncini al sale. Sono mie piccole creazioni e su ogni confezione c’è un piccolo pensiero, per questo li chiamo “biscotti emozionali”.  Recentemente ho fatto i biscotti alla menta per l’estate e ‘biscotti salati’ per aperitivi o stuzzichini, e adesso sto lavorando anche sui biscotti vegani. Mettere le mani in pasta mi rilassa e mi rende il cuore felice. Avere la conferma dai clienti che quello che faccio è buono, riuscire a regalargli momenti di serenità e golosità mi dà soddisfazione».

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L’artigianato permette di personalizzare manualmente ogni prodotto sulla base del dialogo con le richieste del consumatore, valorizzando la dimensione relazionale e umana del lavoro e del lavoratore. La storia di ogni cliente si fa partecipazione del processo creativo rendendo unica la realizzazione che accoglie in sé un racconto di vita che, nelle reti di commercianti, diventa espressione del territorio stesso.

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